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martedì 23 aprile 2013

Il Lama Tibetano reincarnato,lo aveva promesso nel 1927 prima di andarsene.

Mosca:

La testa, rasata, suda. Le mani, morbide, sono calde. Il cervello trasmette impulsi elettrici. Le unghie crescono.

Il corpo perde e riacquista peso. La pelle, tesa, è elastica. Gomiti e ginocchia si muovono. Naso ed orecchi sono dove ognuno li ha. Gli occhi, intatti, stanno chiusi:

qualcuno, raramente, nota le palpebre sollevarsi. Il cuore sembra pronto a riprendere il battito. Vene e arterie sono piene di sangue, di gelatinosa consistenza.

Il lama Khambo Itigelov è tornato. Prima di morire, nel 1927, lo aveva promesso


Tigilov nacque nel 1852 in Buriazia e cominciò la sua educazione religiosa all'età di 16 anni. Studio' alla Datsan Anninsky (un'università buddista in Buriazia, oggi in rovina), dove ottenne laurea in medicina e filosofia. Durante questo periodo scrisse un'enciclopedia di farmacologia.
Nel 1911, fu nominato 12° Chambo Lama (leader spirituale dei buddisti russi); la sua nomina inaugura un periodo di risveglio buddista tra i Buriati 
Tra il 1913 e 1917, Itigilov è una figura importante nella vita spirituale in Russia. Prese parte alle celebrazioni del Tricentenario della Camera dei Romanov e apri' il Gunzechoyney Datsan di San Pietroburgo, primo tempio buddista in Europa. Il 19 marzo 1917, lo zar lo decora con l'Ordine di San Stanislao.
 Lasciò un testamento chiedendo di essere sepolto come era al momento della sua morte: seduto nella posizione del loto. Secondo i suoi desideri, il suo corpo è ora in una cassa di pino sepolta in un bumkhan (cimitero riservato ai lama) della località di Khukhe-Zurkhen.
Una delle clausole stabiliva che volesse essere riesumato parecchi anni dopo la sua morte da altri monaci, ed è interpretata dai credenti come una precognizione di incorruttibilità del proprio corpo.Condizione incorrotta del corpo
Nel 1955 e nel 1973, i suoi resti furono esaminati dai monaci che rimasero sorpresi dal constatare che essi apparivano privi di segni di deterioramento fisico. Per mantenere il corpo in buone condizioni misero allora del sale nella bara di legno, e poi lo seppellirono nuovamente. Essi preferiscono non divulgare la notizia davanti alle autorità atee comuniste della Russia e il corpo rimane in loco fino al 2002, quando un giovane lama, Bimba Dorzhiev, decide di andare a trovare un vecchio di 88 anni che aveva visto il corpo riesumato Itilgov e che poteva per ciò indicargli dove esso si trovasse. [1]

L'11 settembre del 2002, i suoi resti furono riesumati ancora in presenza questa volta di un fotografo, di esperti, e di dirigenti del Sangha buddhista russo. La sua salma viene trasferita a Datsan Ivolginsky (oggi una residenza di Hambo Lama), dove è in esame approfondito da parte di monaci, scienziati e patologi. Il rapporto ufficiale afferma che il corpo è "nello stesso stato di qualcuno che è morto da appena 36 ore, molto ben conservato, senza segni di deterioramento, i muscoli non sono sciolti, le membra non sono rigide e la pelle è ancora morbida."

Il corpo d'Itigilov non è mai stato imbalsamato ne' mummificato.
Sembra anzi, addirittura, che il suo cadavere sia ancora sanguinante, se viene leso.

Il 23 aprile 2003, la conferenza dei buddisti russi ha dichiarato il corpo di Dashi-Dorzho Itigilov come reliquia del buddismo russo; in questa occasione, fu posta anche la prima pietra per un nuovo tempio a lui dedicato: il Itigel Khambyn Ordon.

Dal 2005, il corpo di Itigilov viene tenuto fuori all'aperto, a contatto con la gente, senza le normali precauzioni di conservazione della variazione di temperatura e umidità.


-Durante la prima guerra mondiale Itigilov presiede alla società dei "Fratelli Buriati", un'organizzazione volta ad aiutare l'esercito russo con del denaro, dei viveri, indumenti e medicinali. Ciò permette anche l'installazione di ospedali dove dei medici-Lama potessero fornire assistenza ai soldati feriti. Viene decorato con l'Ordine di S. Anna per questa sua opera caritativa.

Nel 1926, Itigilov consiglia ai suoi monaci di lasciare la Russia, dal momento che "l'insegnamento rosso" era dappertutto; tuttavia, da parte sua, scelse di restare.

Un anno dopo, all'età di 75 anni, sentendo avvicinarsi la propria morte chiese ai lama di effettuare delle sessioni di meditazione e dei riti funerari, ma questi si rifiutarono, poiché egli era ancora in vita. Cosicchè, egli cominciò a meditare da solo. Altri lama si unirono a lui e ben presto cessò di respirare.

Ora i buddisti russi lo venerano come "il dio rinato". Sette volte all'anno, nelle feste solenni, la sua cella nel monastero di Ivolghinskij, affacciato sul lago Baikal, si apre ai fedeli. A migliaia lasciano i villaggi dell'estremo Oriente e della Mongolia per accorrere a Ulan-Ude, in Buriazia. Non c'è posto per tutti. Attorno alla cassa di cedro protetta da una campana di cristallo, dove il corpo disteso 78 anni fa è riemerso seduto nella posizione del loto, possono sfilare 15 mila persone al giorno. Per quest'anno gli accessi, aumentati a 130 mila, sono esauriti.

Medici e scienziati di tutto il mondo non sanno spiegare il fenomeno.


Nei laboratori si esaminano campioni di tessuti, capelli, cartilagini. Le radiografie confermano solo il mistero: gli organi di quella che fu la guida spirituale dei buddisti russi sono perfettamente conservati. Dove si ferma la ragione, accorre la fede.


I monaci del "dazan" sono sicuri. Il lama Khambo, dopo aver raggiunto lo stato della "perfetta vuotezza", è vivo. In lui si è reincarnato il primo capo della chiesa buddista, Pandito Khambo, lama Zajaev.

Era nato nel 1702. Morì a 75 anni, promettendo agli allievi di tornare dopo altrettanti. Alla data stabilita, 1852, venne alla luce Khambo Itigelov. Visse altri tre quarti di secolo, confermando a sua volta il ritorno dopo un tempo corrispondente.



Alla scadenza, tre anni fa, ha rispettato l'appuntamento. Da allora la vita, identificata con la "trasmigrazione dell'anima", riprende a scuotere il suo corpo: mummificato pur senza aver subito alcun trattamento. Aveva lasciato il mondo in modo sorprendente. Nel 1917, mentre l'impero degli zar Romanov crollava sotto i colpi dei bolscevichi di Lenin, aveva rinunciato a governare la chiesa buddista. Per dieci anni Khambo Itigelov si era ritirato in un monastero. Sedeva immobile, solo nella cella: "Devo perfezionare - spiegava - il mio spirito". Il 15 giugno del 1927 convocò i suoi discepoli.

Chiese che si recitassero per lui la preghiera dei defunti: "Auguri di bene per chi se ne va". Gli allievi erano incerti. "Perché maestro - chiesero - dobbiamo recitare questi versi per lei che è sano e forte?". Il lama sorrideva. Li pregò di tornare a guardare il suo corpo dopo 30 anni.

Volle che venisse scritto che dopo 75 anni il suo spirito sarebbe stato nuovamente tra loro.

Poi, dopo aver pronunciato da se l'orazione funebre, smise semplicemente di respirare. Lo stupore, dominato dalla paura, ha impedito che venisse cremato. Fu messo nella terra, avvolto in un lenzuolo e cosparso di sale. "Nel 1957 - racconta oggi la direttrice dell'istituto religioso a lui dedicato, Yanzhima Dabaevna - il lama Itighelov è stato esumato. Era intatto, non si era potuto bruciare come prescrive la legge buddista. Nel 2002 la conferma del miracolo. Pesava 37 chili, oggi oscilla sui 42". Nessuno ha diffuso la notizia della mummia reincarnata. Si temeva che attorno al maestro fiorisse un' ingiustificata idolatria.

Poi misteriosamente, decine e quindi centinaia di fedeli hanno iniziato a battere al portone del convento. "Chiedevano di Khambo - spiega la sua discendente - abbiamo dovuto prendere atto della verità". Il fenomeno è stato contenuto fino a gennaio. Il centro di medicina legale del ministero della salute, assieme all'università di Mosca, esitava a pronunciarsi. Quindi il verdetto choc: "Gli esami di laboratorio - scrive il professor Viktor Zvjagin - non hanno rilevato nei tessuti organici del corpo qualcosa che li distinguesse da quelli di una persona vivente". Dieci giorni fa, su richiesta dei monaci, gli esami sono stati sospesi.

Il "lama rinato" smette di essere un fenomeno scientifico e si consegna all'insondabilità della credenza. I buddisti dell'estremo Oriente russo, ma anche quelli sparsi lungo il confine cinese, giovedì hanno festeggiato, pregato e ringraziato.

Al monastero sono stati fissati i giorni in cui, entro un anno, si potrà onorare il Maestro: 24 aprile, 23 maggio, 10 luglio, 27 settembre, 24 ottobre, 26 novembre, 29 gennaio 2006.

"I dubbi sono fugati - dice l' attuale capo dei buddisti, Khambo lama Ajuscejev - gli esperimenti non servono più. Il lama Itighelov è come noi, solo in un stato di assenza. La reincarnazione è compiuta". I monaci della Buriazia ricordano così l' origine dell' enigma. La "mummia vivente", appena onorata anche dall' attore Richard Gere, avrebbe raggiunto il livello di astrazione dal corpo descritto nel 1400 dal famoso lama Bogdo Zonkhavy. "è uno stato paranormale straordinario. Si ottiene attraverso lo svuotamento: un percorso spirituale ignoto, che consente di abbandonare e riacquisire il proprio corpo". A provarlo, un vecchio verbale della locale guarnigione della polizia russa. "Il lama - si legge - nel pomeriggio correva a cavallo sulla superficie del lago Beloje, come fosse sul selciato". Altri raccontano che fosse in grado di spostarsi fulmineamente: si riduceva ad un punto, riapparendo in un istante ad un chilometro di distanza. Yanzhima Dabaevna ha scoperto che i magici poteri si sono rivelati al ritorno del Maestro dopo vent' anni di studi alchimistici in Tibet. Il monastero, oggi cinese, è stato distrutto. Khambo Itigelov rimane l' ultimo custode del proprio segreto.

Fonti varie nel Web:Tratti da esopedia e Climatrix blog 

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