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sabato 26 aprile 2014

Teschi di Paracas,riscontri degli esami sul DNA,ecco gli incredibili risultati!

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L’archeologo peruviano, Julio Tello, fece, nel lontano 1928, una scoperta sorprendente: un cimitero enorme contenente tombe piene di resti di individui con i più grandi crani allungati presenti in tutto il mondo, i così detti: ‘‘.
In totale, Tello trovò oltre 300 di questi crani allungati, che si ritiene risalgano a circa 3.000 anni fa.
L’analisi del DNA è stato condotto su uno dei teschi e l’esperto Brien Foerster, ha rilasciato le prime informazioni riguardanti questi teschi enigmatici.

E’ ben noto che la maggior parte dei crani allungati sono il risultato di una deformazione cranica, in cui il cranio è intenzionalmente deformato applicando forza, per un lungo periodo di tempo, sulla testa. Di solito è realizzata legando la testa fra due pezzi di legno o rilegando la testa con della tela.
Tuttavia, mentre la deformazione cranica cambia la forma del cranio, non altera il suo volume, peso o altre caratteristiche che sono peculiari di un teschio umano normale. I teschi Paracas, però, sono diversi.
Il volume cranico è fino al 25% più grande e il 60% più pesante dei teschi umani tradizionali, nel senso che non avrebbero potuto essere intenzionalmente deformati.

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Inoltre contengono anche una sola piastra parietale, anziché due. Il fatto che le caratteristiche dei teschi non sono il risultato di una deformazione cranica, significa che la causa dell’allungamento è un mistero e lo è stato per decenni.
Il signor Juan Navarro, proprietario e direttore del Museo di Storia Paracas, che ospita una collezione di 35 dei teschi di Paracas, ha consentito il prelievo di campioni da 5 dei crani.I campioni erano costituiti da capelli, tra cui radici, un dente, un osso del cranio e la pelle e questo processo è stato accuratamente documentato con foto e video. I campioni sono stati inviati più tardi a Lloyd Pye, fondatore del Progetto Starchild, che ha consegnato i campioni ad un genetista in Texas per il test del DNA.

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Egli riferisce sui risultati del genetista: “Nel mtDNA (DNA mitocondriale) sono presenti mutazioni sconosciute in qualsiasi essere umano, primate o animale conosciuto finora.”
“Alcuni frammenti di questo campione, indicano che abbiamo a che fare con una nuova creatura di tipo umana, molto distante dall’Homo sapiens, dal Neanderthal e dal Denisovans.”
“Le implicazioni sono enormi e non sono sicuro che si adatteranno al noto albero evolutivo del genere Umano”, ha scritto.
Inoltre ha aggiunto che: “Se gli individui di Paracas erano così biologicamente diversi, non avrebbero potuto incrociarsi con gli esseri umani.”


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I risultati devono essere replicati e molte più analisi devono essere svolte prima che conclusioni definitive possano essere tratte. Vi aggiorneremo sullo sviluppo di questo affascinante mistero.


I risultati sono tornati indietro e, Brien Foerster, autore di più di dieci libri è un’autorità sulle antiche teste allungate del popolo del Sud America, ha appena rivelato i risultati preliminari delle analisi.


Tratto da:clicca qui

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